Il soddisfacimento dei crediti vantati nei confronti della Procedura avverrà necessariamente secondo legge, previa predisposizione dei piani di riparto dell’attivo disponibile, piani redatti in base ai criteri di graduazione e proporzionalità e tenendo conto dei singoli finanziamenti ricevuti e della loro specifica destinazione.
Per quanto qui di interesse, al fine di evitare il moltiplicarsi di piani di riparto per il medesimo finanziamento, con conseguente moltiplicazione dei costi in danno dei creditori, si è, innanzitutto, in attesa dell’incasso degli ulteriori saldi dovuti alla Procedura dall’Amministrazione Regionale sui progetti dell’Avviso 20.
L’incasso di tali saldi residui ha subito un ritardo per ragioni legate alle procedure di pagamento adottate dall’Amministrazione Regionale e che, nonostante i numerosi solleciti dello scrivente, hanno comportato, tra l’altro, la scadenza per due volte del DURC nel corso degli ultimi sei mesi.
Allo stato, il DURC è condizionato da recente pretesa creditoria dell’INPS e per la quale l’Istituto ha chiesto la regolarizzazione ai fini del positivo rilascio, circostanza che, di conseguenza, determina un ulteriore ritardo nell’incasso delle somme residue dovute dall’amministrazione regionale e condiziona le tempistiche dei piani di riparto.
La recentissima pretesa dell’INPS – ritenuta dalla Procedura infondata e penalizzante dei diritti dei creditori e, in particolare, di coloro che hanno prestato la loro attività lavorativa nell’ambito dell’Avviso 20 – è in fase di impugnazione davanti il competente Giudice del lavoro e corredata di istanza di sospensione, al fine di consentire la regolarità del DURC e il suo rilascio, con conseguente incasso dei crediti residui della Procedura sull’anzidetto Avviso.
In ogni caso, il predisponendo piano di riparto di cui qui si tratta riguarda un imponente numero di domande ed è condizionato nelle tempistiche da numerosi fattori, quali, ad esempio, il pagamento delle mensilità anticipate dall’INPS e conseguenti surroghe dell’Istituto, attività attualmente ancora in fase di elaborazione per numerosi lavoratori richiedenti, nonché la pendenza di opposizioni allo stato passivo, circostanze che richiedono, tra le altre, la predisposizione di accantonamenti significativi e conseguenti elaborazioni contabili.
Non sussistono pertanto, allo stato, possibilità di previsione delle tempistiche necessarie e sufficienti per la predisposizione - e successiva approvazione da parte degli Organi ministeriali competenti - del piano di riparto inerente i crediti vantati sull’Avviso 20 ed ammessi dal Giudice Delegato, né dell’entità distribuibile.
Chi scrive è perfettamente a conoscenza delle difficoltà in cui versano, in particolare, gli ex dipendenti dell’Ente che hanno prestato la loro attività lavorativa e a distanza di anni non hanno ancora potuto veder soddisfatti i loro crediti e non può che manifestare il proprio rammarico per tale situazione e la propria vicinanza, fermo restando il proprio impegno di sempre ad accelerare il più possibile le procedure di liquidazione.
Non può peraltro esimersi dal rilevare come tale incresciosa situazione sia in fase di risoluzione grazie ad un’attività e un impegno costante e continuo degli Organi della Procedura, che li ha visti in questi anni, e li vede tutt’ora, impegnati su vari fronti al fine primario di tutelare le aspettative degli ex dipendenti dell’Ente attraverso l’incasso di somme che, nel caso di specie, avrebbero dovuto rendersi, almeno in parte, disponibili in corso di esercizio di impresa e che, invece, sono state trattenute per anni dall’Amministrazione Regionale.
Al fine comunque di consentire gli adempimenti incombenti sulla Procedura, è necessario che ciascun ex dipendente che vanti crediti ammessi al passivo e inerenti attività lavorativa espletata nell’ambito dell’Avviso 20 compili il modulo allegato e lo faccia pervenire al seguente indirizzo mail: liquidazione@cefop.eu.
Il commissario
Avv.Bartolo Antoniolli